E’ il primo Comune campano lungo il percorso dell’odierna statale Appia, una delle strade più conosciute e amate d’Italia sin dall’antichità, ma a conoscere Sessa Aurunca sembrerebbe di immergersi in un mondo parallelo in cui i sedimenti storici continuano a vivere nelle diverse stratificazioni umane e architettoniche registrabili sul territorio. Sessa Aurunca, seppure attualmente meno conosciuta di altre mete regionali, è una delle città più antiche d’Italia e deve la sua millenaria fondazione agli aurunci/ausoni, popolazione italica preesistente alla fondazione di Roma.
La lunga vita della città l’ha resa protagonista della Storia italiana. Le battaglie contro la Repubblica romana e la successiva alleanza furono solamente le prime tappe di una secolare tradizione locale. Sessa Aurunca ebbe un importanza strategica per Roma e crebbe di importanza fino a coniare moneta propria e ad essere residenza di Matidia Minore, sorella di Traiano, a cui si deve la ristrutturazione del Teatro romano (ora visitabile gratuitamente su prenotazione) e l’abbellimento dell’intera città.
La donna fu talmente importante da essere divinizzata in seguito alla morte e le sue sembianze sono state tramandate in forma monumentale attraverso alcune statue, di cui, opera quasi unica del suo genere, una esposta al Castello Ducale aurunco in marmo bicromo.
La visita a Sessa Aurunca è un avventura, sia per motivi organizzativi del turismo in città sia per l’estensione dei luoghi visitabili. L’Appia è una sorta di navigatore per chi entra nella vasta “valle aurunca”, come viene chiamata dai residenti locali. La porta d’ingresso settentrionale a confine tra Lazio e Campania è il ponte “Real Ferdinando”, inaugurato all’inizio del XXIX secolo da Francesco I di Borbone, secondo del suo genere a livello mondiale dopo il Tower Bridge di Londra (primo per pochi mesi) e attualmente custodito dalla Sovrintendenza speciale di Minturnae (Minturno), posta sulla sponda destra del Garigliano in Provincia di Latina. La stessa Appia conduce al cuore della città. La porta storica, il ponte ronaco o romanico, è visitabile al pubblico dopo una breve passeggiata all’aperto seppure non sia godibile appieno per via dei lavori di restauro in corso.
L’accesso con le auto si effettua, alcuni chilometri dopo, attraverso il ponte De Cicco nel quartiere Sant’Agata e in poche centinaia di metri ci si ritrova immersi nella storia con Porta Cappuccini a dare il benvenuto ai visitatori.
L’epoca romana costituisce una parte importante della storia locale, ma anche nel Medio Evo la città non perse di importanza. La Cattedrale, situata nel quartiere Duomo, è una delle opere più importanti dello stile romanico a livello mondiale e al suo interno sono custodite opere di immensa fattura. Fu edificata, sulla pianta semplificata dell’Abbazia di Montecassino, mille anni addietro ed ancora oggi echeggia la forza cristiana della città, che si manifesta al pubblico durante la Settimana Santa, quando le diverse Confraternite cittadine si alternano nei riti religiosi per le strade locali. Un periodo di alto interesse locale, studiato da accademici di fama mondiale e ancor oggi molto sentito dalla popolazione, oltre ad essere un attrattiva turistica, che partecipa in massa alla tradizione anche sotto l’aspetto culinario, tramite la cottura di piatti storici locali e l’abbondante uso di erbe spontanee e baccalà.
Il Medio Evo ha lasciato a Sessa Aurunca, oltre a migliaia di testimonianze aragonesi, l’orma del Castello Ducale, utilizzato negli ultimi secoli come ospedale, casa comunale, scuola ed ora come polo culturale cittadino, attraverso una sala espositiva delle opere scoperte nel luogo, la biblioteca, il museo dei migranti e il prossimo Museo civico in corso di realizzazione.
Il navigatore dell’Appia, infine, porta al borgo di Cascano, conosciuto per le terracotte e ancora oggi riveste un ruolo di spicco nel settore, grazie all’opera artistica di artigiani locali, che con le loro botteghe arricchiscono ogni giorno le case del circondario. Una passeggiata culturale fuori dagli schemi della grande massa, ma che è sicuramente interessante.
L’Appia consente un rapido e libero accesso alla città, ma non riesce comunque ad abbracciare l’intera vastità territoriale di Sessa Aurunca, il cui patrimonio culturale, paesaggistico, ambientale, architettonico, archeologico ed enogastronomico rappresentano un valore inestimabile e per la cui immersione completa occorrono settimane di percorsi tra valli, colli, pianure e monti situati nel quadrato formato dal vulcano di Roccamonfina (est), dal Garigliano (Nord), dal mar Tirreno (ovest) e dal monte Massico (sud).
Un tour alleviato dalle bellezze del panorama e dalle tantissime leccornie dell’agricoltura e dell’allevamento. Oltre alla mozzarella di bufala Dop, la valle aurunca è apprezzata per il vino Falerno e l’olio, entrambi Dop, e per l’immensa varietà delle culture, che vanno dalle leguminose (nella vicina Cellole la Sagra dei Fagioli del 15 agosto ha quasi raggiunto le cinquanta edizioni) fino a formaggi come la marzolina delle Toraglie (area montana della città), molti dei quali protetti a livello comunitario o nazionale. Che dire: buon viaggio e buon appetito!