Rocca Calascio è l’unica frazione del comune abruzzese di Calascio, in provincia de l’Aquila, e deve la sua fama in particolare allo splendido borgo medievale che si estende lungo il versante sud-ovest, e a diverse costruzioni antiche che testimoniano la straordinaria ricchezza paesaggistica e culturale di questo borgo meraviglioso.
La storia di Rocca Calascio ha radici molto antiche, e nel corso degli anni si sono accumulati molti rinvenimenti archeologici, appartenenti soprattutto all’età del bronzo, che fanno supporre che quest’area sia stata abitata sin dalla preistoria.
Se amate i castelli e i monumenti storici, la natura e i borghi medievali, Rocca Calascio diventa una tappa obbligata. Sono molte le meraviglie da ammirare, ma tra tutte a spiccare maggiormente è senza dubbio il Castello, situato all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso, eretto a 1450 metri di altitudine e che, è, di fatto, tra i castelli antichi più sopraelevati in Italia e in Europa.
Si tratta di un monumento di inestimabile bellezza, una delle fortificazioni più incantevoli e più rappresentative di tutto il centro Italia. La costruzione è realizzata con blocchi di pietra bianca squadrati tipici della regione abruzzese, e si caratterizza da un mastio centrale circondato ai lati da una estesa cinta muraria e da quattro torri. Domina tutta la zona della Valle del Tirino, ed offre una delle viste più suggestive dell’intero territorio abruzzese. Tale è la sua magnificenza e la sua originale peculiarità architettonica che soventemente viene citato da molte fonti italiane, ma anche da diverse fonti esterne tra cui il National Geographic, tra i castelli più belli al mondo.
Ad avallarne la costruzione fu probabilmente Ruggero d’Altavilla, intorno al 1140, ed era probabilmente, vista la locazione così elevata e il posizionamento strategico, finalità prettamente militari e difensive. La bellezza di questi luoghi così struggenti e pittoreschi ha catturato in più di un’occasione l’interesse del mondo del cinema, e tra gli esempi più importanti si possono citare Lady Hawke del 1985 e il nome della Rosa del 1986.
Non lontano dalla rocca, lungo il sentiero che conduce al castello, è situata la chiesa di Santa Maria della Pietà, una piccola costruzione antica immersa in un panorama a dir poco spettacolare risalente al 1569. Secondo una antica leggenda la costruzione di questa chiesa fu realizzata per commemorare la vittoria della popolazione del posto contro una banda di pericolosi briganti. Si caratterizza per una particolare struttura con base ottagonale, con ogni lato che vanta un’estensione di circa cinque metri. Lo stile predominante delle facciate esterne è quello barocco, mentre gli interni sono strutturati ad aula unica. Sopra l’altare in muratura è situato il quadro che raffigura la Madonna della Pietà, alla quale è dedicata l’intera costruzione.
Al fianco del borgo medievale è situata la cappella di San Francesco, un edificio molto piccolo che vanta un’estensione di soli 36 metri quadrati, ma che al suo interno custodisce degli affreschi cinquecenteschi, restaurati nel corso del 1900, e sull’altare è presente una rappresentazione di San Francesco. In passato al fianco della cappella erano situate una piccola struttura ricettiva per i viandanti e per i più poveri, e un Monte di Pietà gestito direttamente dai francescani che offriva prestiti a tasso agevolato, molto più convenienti di quello offerto dagli usurai.
Per quanto riguarda il pernottamento, Rocca Calascio ospita diverse strutture alberghiere che operano in edifici antichi restaurati, per un’esperienza davvero immersiva in quello che è uno dei centri storici e medievali più importanti in Italia. È comunque possibile pernottare fuori dalla rocca, usufruendo dei diversi hotel presenti nel comune di Calascio o nelle cittadine vicine, quali ad esempio il comune di Santo Stefano o quello di Castel Monte.
Non mancano poi le tradizioni gastronomiche, una delle principali peculiarità del territorio abruzzese. In questa zona dell’Abruzzo particolarmente rinomate sono le tipiche zuppe di lenticchie, che valorizzano nel migliore dei modi delle varietà autoctone tipiche di queste zone, gli arrosticini di pecora, una delle tradizioni gastronomiche più rinomate dell’Abruzzo, e i cornetti al carbone vegetale, una delle offerte culinarie più originali e particolari di tutta la regione.