Procida

©Marinella Marruzzino

ProcidaMaps-icon-small dista un’ora circa di traghetto da Napoli ed è la più piccola delle isole partenopee. La natura vulcanica conferisce all’isola – 3,75 kmq di superficie- alcune caratteristiche paesaggistiche tipiche dei territori nati dalla lava: l’orografia irregolare, le coste frastagliate, le baie corrispondenti à rispettivi crateri, la sabbia scura delle spiagge, il tufo biondo dei costoni, i rigogliosi e fertili giardini. Fu chiamata Prochyta proprio perché come terra vulcanica sarebbe stata “scagliata su” dal fondo del mare.

La sua storia millenaria, che parte dagli antichi Micenei per arrivare ai Borbone, ci viene raccontata ogni giorno dalla preziosa architettura mediterranea-popolare e da quella colta e gentilizia, dalle numerose chiese, dalle tradizioni, à volte anche secolari, e dal suo mare blu intenso che ha visto brillare la marineria locale già XVIII secolo. Procida è un vero e proprio scrigno di tesori sul mare del Golfo di Napoli che ammalia il visitatore come il canto irresistibile di una sirena.

Meno famosa delle sorelle Capri e Ischia, Procida è stata scoperta dal turismo solo di recente, infatti tutt’ora l’economia locale si basa sulla pesca, l’agricoltura e la navigazione in generale. L’isola ha avuto il privilegio di aver ospitato numerosi set cinematografici, tra questi “Il talento di Mr. Ripley” e “Il postino” pluricandidato all’oscar con Massimo Troisi, pellicola di cui gli isolani sono molto affezionati, tanto da dedicargli una piazza ed una via.

“Sent’Co” come chiamano i procidani Marina GrandeMaps-icon-small, con i suoi palazzi dipinti con i colori

Marina Grande-©Marinella Marruzzino

dell’arcobaleno, ­ è la cartolina che accoglie i turisti appena sbarcati, porto principale dell’isola vi è il capolinea dei dei bus,  numerosi bar, ristoranti e  negozi di souvenir, questi circondando il Palazzo MontefuscoMaps-icon-small, edificato nel XII secolo, riconoscibilissimo grazie alla sua cornice merlata. Nei pressi del porto vi è la Chiesa della PietàMaps-icon-small, con il suo campanile Barocco, e dove al suo interno è custodito il crocifisso ligneo del 1845.

Le spiagge, quasi tutte accessibili, di sabbia prevalentemente nera di origine vulcanica sono solitamente bagnate da un

mare cristallino. SilurenzaMaps-icon-small è la più vicina a Marina Grande, ChiaiolellaMaps-icon-small con i suoi affascinanti monoliti, la spiaggia del CiraccioMaps-icon-small, la celebre spiaggia del Pozzo VecchioMaps-icon-small, su cui sono state girate alcune scene del film “Il Postino”, ed infine la spiaggia della ChiaiaMaps-icon-small.

Chiaiolella

Il borgo di Terra MurataMaps-icon-small è una tappa obbligata, con vista CorricellaMaps-icon-small offre un panorama stupendo, uno dei motivi di maggior fascino. All’interno del borgo vi è il Palazzo D’AvalosMaps-icon-small, costruito nel Medioevo per proteggere la popolazione dagli attacchi via mare, in seguito venne utilizzato carcere, dove erano reclusi ergastolani e delinquenti comuni.

Scendendo da Terra Murata si trova il Monastero di Santa MargheritaMaps-icon-small con il Santuario di Santa Maria delle GrazieMaps-icon-small, merita una visita l’Abbazia di san

Vivara-©pericopin/flickr.com

Michele ArcangeloMaps-icon-small, dedicata al patrono dell’isola.
Durante il Venerdì Santo, a Terra Murata e Piazza dei Martiri, si svolge una suggestiva processione, quella dai “Misteri”, carri allegorici con rappresentazioni del Vecchio e Nuovo Testamento, seguiti dalle statue della Madonna dell’Addolorata e del Cristo Morto.

Poco distante dalla Chiaolella, al termine della salita di Santa Margherita Vecchia, c’è l’isolotto di VivaraMaps-icon-small un gioiello naturalistico di inestimabile valore, una delle principali mete naturalistiche d’Italia. Nel 2001 Vivara è entrata nel Guinness dei primati grazie al ponte tibetano più lungo del mondo.

 

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