Corso Cavour, Piazza della Repubblica e Corso Vannucci, via principale di Perugia, che ricalca il cardo decumanus, unendo il Colle del Sole al Colle Landone, completamente pedonalizzato, sono una meravigliosa pausa dai ritmi quotidiani, con la possibilità di
buttare un occhio alle vetrine e gustare un saporitissimo panino farcito di porchetta, da uno dei chioschi presenti.
Chi va a Perugia non può non concedersi diverse fermate a tavola. Fra i primi piatti più osannati ci sono gli gnocchi di patate al sugo d’oca, le tagliatelle al ragù con rigaglie di pollo e cappelletti in brodo; mentre per quanto concerne i secondi, tipicamente perugini, sono il piccione ripieno arrosto o in carrozza, la porchetta di maiale e gli arrosti misti alla brace. Anche i dolci non sono da meno in quanto a tradizione: il classico “Torcolo di San Costanzo” che si realizza per i festeggiamenti del Santo Patrono (29 gennaio), a forma di ciambella con
pinoli, semi di anice, uvetta e canditi; la “Ciaramicola”, un torcolo di mollica e crosta meringata bianca in occasione della Pasqua. E per finire anche le “Fave dei Morti”, se doveste trovarvi in quel di Perugia nel periodo della Commemorazione dei defunti, che sono biscotti a base di pasta di mandorle.
Per i romanticoni della golosità, ovviamente siamo nella patria della produzione della cioccolata “Nestlè-Perugina”, magari da assaporare morso dopo morso durante un giro su un curiosissimo “minimetrò”
che unisce Pian di Massiano con l’acropoli, attraversando quasi tutto il percorso su una sede sopraelevata, ma che comprende tratti anche sotterranei in prossimità del centro storico.
Trascorrendo qualche giorno a Perugia, infine, bisognerebbe trovare il tempo di fare una visita alla “Galleria nazionale dell’Umbria”, che contiene la maggiore raccolta di opere, dal XII e al XIX secolo, di artisti, tra cui Piero della Francesca, il Perugino, Pinturicchio; oppure il “Museo archeologico nazionale dell’Umbria” nell’ex-convento di San Domenico. Altra possibilità potrebbe essere quella di trascorrere una serata al teatro che sia il “Morlacchi”, il più grande della città, oppure il Teatro del Pavone o il Teatro del Turreno.