Padula, conosciuta in tutto il mondo per la sua Certosa, la prima in Campania dell’ordine monastico di clausura, non è solo il luogo di un importante centro monumentale religioso, ma è anche un viaggio attraverso i secoli della storia nazionale e di un ambiente naturale molto interessante.
La si trova sulla Salerno-Reggio Calabria e in molti la visitano per le notorie code sull’asse autostradale. E’ sulle pendici di uno dei monti che coronano la Valle di Diano e dalla vetta sovrastante la città è possibile mirare un paesaggio mozzafiato.
Il primo luogo visitato dalla stragrande maggioranza dei turisti è proprio la Certosa. Oltre 51mila metri quadrati di spazi suddivisi in ambienti monastici, gigantesco il chiostro interno su cui affacciavano le celle dei religiosi, e pubblici, vista la sua funzione sociale, politica ed economica nel territorio. La Certosa era un luogo dove si amministrava il territorio, dove si svolgeva il mercato e, per un periodo, dove venivano racchiuse migliaia di persone. Vi hanno soggiornato imperatori, re, principi, baroni e duchi, lasciando dietro di sé la progenie in molti casi (i secondo geniti divenivano spesso religiosi nell’ordine certosino). E, tra tutti gli ambienti, il luogo dove ci si rende conto della portata della struttura è la cucina, con la sua enorme cappa per i fumi e un bollitore da oltre cento litri.
Non è solo questo Padula, è molto di più. E lo si scopre solo attraversandola. Esiste nelle sue mura uno dei più forniti Musei del Cognome italiani e un museo multimediale in grado di andare oltre la storia del monumento religioso. Il Vallo di Diano e la città di Padula affondano le radici nella storia dei lucani, popolazione preromana, e sulla vetta sovrastante il centro urbano esistono ancora i residui romani, e precedenti, dell’antica città di Cosilinum, raggiungibile a piedi o in bicicletta (non tutte le auto riescono a inerpicarsi sulla ripida strada montana di accesso.
C’è anche un luogo dedicato a Pisacane, sbarcato a Sapri durante i moti unitari nazionali e morto nel Vallo di Diano, dove la sua rivoluzione non trovò l’accoglienza sperata dai promotori. E un Museo dedicato a Joe Petrosino, mitico poliziotto del New York Police Detective, passato alla storia per aver imprigionato migliaia di delinquenti e la cui figura è celebrata da un monumento al centro di Central Park della capitale finanziaria mondiale.
Un luogo dove l’accoglienza delle strutture ricettive, non molte, e la gentilezza dei locali è un punto di forza a favore di chi decide di soggiornare, o visitare, l’area. Le indicazioni si possono facilmente ottenere domandando senza l’ausilio di supporto elettronico e in diversi negozi, oltre alle notizie necessarie per le escursioni, è possibile degustare prodotti tipici campani, rallentando il ritmo ad una andatura da relax.