Il castello di Itri è un’imponente fortezza medievale, che si pone alto e maestoso sulla parte più elevata della collina di Sant’Angelo. Tra la fine del IX secolo, Docibile (ipata bizantino) e suo figlio Giovanni I, duchi di Gaeta, ordinarono la costruzione della torre pentagonale e fecero cingere l’intera altura i Sant’Angelo di alte mura e torrioni, spinti dalla necessità di difendersi dalle incursioni longobarde.
Originariamente, quindi, il castello era costruito soltanto dalla torre poligonale e da un fortilizio con tre torrette cilindriche, posto ad un livello sottostante. Quest’ultimo era adibito anche a luogo di ristoro per i cavalli, la sevitù e i gendarmi.
Con tali costruzioni si intendeva porre una valida fortezza a difesa del territorio, allora apparentemente all’Impero Romano d’Oriente. I discendenti di Docibile ampliarono la struttura facendo costruire una seconda torre, di forma quadrata (mastio), più alta e imponente della prima.
La rocca fece parte del ducato fino al 1073, anno in cui fu annessa al contado di Fondi, sotto il dominio dei dell’Aquila. Dal 1234 il contado passò nelle mani dei Caetani, che nei secoli successivi fecero ampliare la fortezza con la costruzione, in ordine di tempo, del torrione cilindrico, della parte abitativa e del camminamento che li unisce.
Adiacente alle mura esterne del cortile inferiore troviamo il rione ebraico, la Giudea, posto fuori dal primo nucleo abitativo e circondato da mura che comunicavano con il resto della cittadella tramite una porta, la quale veniva chiusa a chiave di notte per impedire che gli Ebrei si confondessero con la popolazione locale.
Gli abitanti della Giudea erano artigiani e commercianti di tessuti, in particolare di seta.
La parte abitativa del castello si sviluppa su due piani, ciascuno suddivisoin tre stanze, ed unisce la torre poligonale alla torre quadrata. Dopo aver percorso l’irta scalinata che conduce all’unica porta di ingresso, si può notare dall’alto, in corrispondenza di essa, una caditoia. Un’apertura utilizzata nei castelli medievali da cui si gettavano sui nemici liquidi bollenti, sassi, etc etc.
Entrando nel castello, a sinistra si aprono due sale, da cui si può accedere, attraverso una scala, al piano inferiore. Quest’ultimo è costituito da due ampi vani adibiti a locali di servizio, come fa pensare una vasca che molto probabilmente veniva usata per conservare i cibi. Vi si notano anche la sagoma di un vecchio forno e una antica cisterna dove veniva raccolta l’acqua piovana.
Saliti al secondo piano si possono ancora vedere i resti di quello che era un camino e un affresco raffigurante un santo forse un Dottore della Chiesa, e la Madonna con Bambino. Proprio in questo posto era stata fatta costruire, a spese della famiglia Caetani, una cappella gentilizia, ciò lascia supporre che nella stanza accanto ci fosse una camera da letto.
Salendo l’ultima rampa di scale si accede ad un’ampia terrazza panoramica, da cui è possibile scorgere le varie torrette di avvistamento ed uno splendido paesaggio che si estende dai Monti Aurunci al Golfo di Gaeta.
Inoltre si nota il torrione cilindrico, “Torre del Coccodrillo” così definito perchè nella sua parte inferiore, secondo la tradizione popolare, viveva un coccodrillo a cui venivano dati in pasto i prigionieri che erano stati condannati a morte. La scala a chiocciola al suo interno ci permette di arrivare ad una terrazza che cinge il torrione stesso.
Il castello ospitò la bellissima Giulia Gonzaga, contessa di Fondi, una delle più celebri donne rinascimentali, che accoglieva nella sua dimora artisti e letterati dell’epoca. E’ probabile che anche San Tommaso d’Aquino vi si fermò durante il suo ultimo viaggio, diretto, nell’anno 1274, al Concilio di Lione.
Negli anni settanta la Provincia di Latina acquistò il Castello da Francesco Saverio Ialongo ed in seguito lo donò al Comune di Itri. Negli anni novanta, grazie ai finanziamenti della Regione Lazio, sono cominciati i lavori di ristrutturazione. Il 14 giugno 2003 è stato aperto al pubblico il corpo principale della struttura e il 14 settembre 2007, dopo lavori durati più di dieci anni, l’intero castello è stato restituito alla comunità.
Per informazioni: Pro Loco Itri tel 0771 732207- 0771 732208 – www.prolocoitri.it prolocoitri@gmail.com
FONTE: info territoriale/proloco Itri/Comune di Itri ass. Cultura e Turismo