Formia

FormiaMaps-icon-small, adagiata proprio al centro del Golfo di Gaeta, ha origini che si perdono nel mito e si riallacciano alla leggenda di Troia e al peregrinare di Ulisse sulla via del ritorno. Grazie alla sua posizione geografica, Formia, è protetta da Gaeta ad ovest e dalle colline alle spalle, dista 120 Km. da Roma e a 80 Km. da Napoli.

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Tomba di Cicerone

Formia è stata una località turistica molto apprezzata in epoca romana come testimoniano i numerosi resti di ville, tra le quali celebri erano quelle di Mamurra e Mecenate. Ma colui che diede fama immortale a Formia, fu Marco Tullio Cicerone, che realizzò in località Vindicio, una delle sue predilette case di campagna. Proprio a Formia Cicerone ebbe la morte dai sicari di Antonio mentre tentava di fuggire alle proscrizioni.

La vicinanza al sito in cui la tradizione colloca la sontuosa villa che l’oratore abitò frequentemente, le fonti storiche che riferiscono del suo assassinio proprio nei pressi di questa e la grandezza dell’edificio, senz’altro costruito per accogliere le spoglie di un uomo illustre, fanno ragionevolmente presumere che esso sia proprio il monumento funerarioMaps-icon-small dell’arpinate. Sulla collina vicina, un sepolcro più piccolo è, dalla tradizione, ritenuto la tomba della figlia prediletta Tulliola.

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Cisternone Romano

La Formia archeologica è tutta da scoprire. Gioiello architettonico, intatto nella sua austera bellezza pari a quello conservato nell’odierna Istanbul, è il CisternoneMaps-icon-small. Una grande cisterna di epoca imperiale romana, da poco risanata ed aperta al pubblico, fa bella mostra di sé nel cuore del borgo di CastelloneMaps-icon-small. Non molto distante dal cisternone, il Cancello, ossia quel che resta oggi di alcune rovine di un Teatro romano di età augustea, sul quale nel seicento fu edificata una casa, oggi abitazioni private a forma di

Il cancello
Il cancello

anfiteatro. Il luogo, molto suggestivo, è quello dove, secondo la leggenda popolare, fu perpetrato il martirio, durante le feroci persecuzioni cristiane, subite dal vescovo e poi santo Erasmo.

Chi visita Formia percorrendo la via Appia da Nord a Sud, può imbattersi nella Fontana RomanaMaps-icon-small. Una fonte di epoca romana, ancora oggi in buono stato di conservazione. Possedeva nel retro una cisterna per l’approvvigionamento idrico. L’acqua fuoriusciva da due mascheroni antropomorfi, raffiguranti il sole e la luna. Visibile inoltre un tratto pavimentato in basalto dell’antica Via Appia. Proseguendo verso il centro urbano, sono visibili resti di Criptoportici e villa romana del I secolo a.C. sotto la villa comunaleMaps-icon-small, utilizzati come magazzini connessi con l’antistante peschiera, che fungeva da vivaio ittico.

Comune e Museo Nazionale
Comune e Museo Nazionale

D’epoca romana anche la vasta area su cui insiste Villa di RubinoMaps-icon-small, costituita da terrazze con giardini e da due ninfei degradanti sul mare nei pressi del porticciolo romano di Caposele. È al di sopra delle strutture voltate di una più vasta villa romana. Fu restaurata dai Borboni, poi dal principe di Caposele e frequentata come albergo di lusso da colti personaggi che la resero famosa in tutta Europa. Resti dell’acquedotto romano sono allocati nei pressi della chiesa di San Giovanni Battista. Il Museo Archeologico NazionaleMaps-icon-small, è ospitato nel settecentesco Palazzo Comunale di Piazza Vittoria e conserva vari reperti archeologici del territorio, tracce di affreschi e stucchi decorativi provenienti dalle varie ville marittime, di cui restano poche vestigia.

Ma anche quello che appare moderno, a Formia, nasconde origini antiche e classiche, come l’attuale e prestigioso albergo ristorante Miramare, ex villa reale dei Savoia, costruita sui ruderi di una villa romana.

Formia era un centro economico – commerciale molto importante, era uno scalo per la flotta commerciale dell’Impero romano,formia-alto

dal quale salpavano navi dirette in Oriente e verso le isole di Ponza e Ventotene, antichi luoghi di villeggiatura, che dopo le invasioni barbariche prima e quelle saracene la città di Formia, cadde in un lungo periodo di abbandono e declino. Quel che restava di una fiorente città commerciale in epoca romana finì per arroccarsi nei due borghi Mola di GaetaMaps-icon-small e Castellone. Il comune di Formia venne istituito con la nascita dello Stato Unitario e la fusione di due quartieri ancora oggi divisi per il culto di Sant’Erasmo a Castellone e San Giovanni a Mola. La città, durante il secondo conflitto mondiale, subì pesantissimi danni e gran parte del patrimonio storico ed artistico di Formia andò così perduto.

Quel che resta oggi ancora visitabile però è degno di nota. I luoghi di culto e fede sono il Duomo di Sant’Erasmo nel quartiere di Castellone, l’eremo di Santa Maria della Noce e ruderi dell’ex monastero attiguo.

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