Filettino è il più alto Comune del Lazio con i suoi 1075 metri slm, ma non è l’unica sua caratteristica. Oltre alla bellezza paesaggistica, Filettino è conosciuto anche per la località sciistica, Campo Staffi, circa 15 chilometri di pista, e per le sorgenti del fiume Aniene che, fin dall’antichità rifornisce gli acquedotti di Roma.
E’ situato al confine nord della provincia di Frosinone, nel cuore dei monti Simbruini. Documenti storici fanno risalire le sue origini all’anno 1000.
Si accende allo splendido centro storico attraverso l’arco della Piazza e, percorrendo un intricato percorso fatto di antiche porte, vicoli e viuzze, si giunge al Cotardo (Cos Ardua) dove furono costruite le prime case in fila, da qui il nome Filettino.
Da questo luogo si può ammirare la vista su un incantevole fondovalle che permette allo sguardo di spaziare a 360° ed ammirare la corona montuosa formata dalle catene degli Ernici, dei Cantari e dei Simbruini.
Dal Cotardo, passando per Piazza IX Marzo (data che ricorda un terribile incendio del 1880), si arriva ad Alta Corte: il punto più alto del paese, dove c’ era il castello dei Conti Caetani, ormai distrutto e dove oggi ha sede la parrocchia dedicata a Maria Santissima Assunta.
La Chiesa, risalente al 1500, conserva numerose preziosità: affreschi, tele, argenti e statue di epoche diverse. Vi risiede il parroco più anziano d’ Italia ancora in servizio, memoria storica del paese.
A Filettino, percorso storico e percorso religioso sono legati indissolubilmente, infatti è assolutamente da visitare la chiesa di San Nicola, dove si possono ammirare affreschi del 1200 che rappresentano scene del Giudizio Universale e, forse, uno dei dodici monasteri fondati da San Benedetto lungo la Valle dell’Aniene.
Un’ altra Chiesa molto antica, una volta fuori del paese, ma oggi nel centro urbano, è quella dedicata a Sant’ Antonio: qui si conserva una statua di Sant’ Antonio Abate che, fino al 1870, era posta in località Serra Sant’Antonio a segnare il confine tra Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie.
Testimoni di questo confine rimangono antichi cippi di pietra che recano da un lato il giglio borbonico e dall’ altro le chiavi dello Stato Pontificio. Di notevole importanza sono, inoltre, gli affreschi quattrocenteschi presenti nella chiesa di San Bernardino che si trova sotto al municipio.
Oltre agli itinerari storici, religiosi e culturali, Filettino offre una notevole varietà di percorsi e sentieri montani ben segnati, da
percorrere soprattutto a piedi in ambienti incontaminati, la flora e la fauna locali molto ricche e varie incantano i turisti durante le escursioni alle sorgenti dell’ Aniene, in località Fiumata, oppure alla Fonte Moscosa per risalire al Belvedere e a Monte Viglio da dove si può ammirare la Valle del Liri e la Marsica.
Una passeggiata molto piacevole è quella che molti fanno alla Fontana Santa o Pontefurbo, realizzata nel 1905, le cui acque sono molto efficaci nella cura della calcolosi renali. Merita una visita anche la fontana che si trova all’ ingresso del paese, sorgente principale dell’Aniene, molto caratteristica con le sue tre belle bocche d’ acqua, eretta nel 1866.
L’ acqua che da qui sgorga, percorrendo una decina di chilometri circa, va a formare il lago di Pertuso: un invaso artificiale dove si pratica la pesca della trota dell’Aniene.
È innegabile che le magnifiche estensioni boschive, la salubrità dell’ aria e la purezza dell’ acqua siano le prerogative che fanno di Filettino un luogo molto amato e frequentato, ma ad esse dobbiamo aggiungere anche le molte ed antichissime tradizioni locali che in estate e in inverno richiamano oriundi e turisti: la processione della SS Assunta il 14agosto , la processione di Sant’ Antonio l’ ultimo sabato di agosto, il SS Nome di Maria il primo sabato di settembre e l’ accensione “degliu foco matutino” il 24 dicembre che segna l’inizio delle feste natalizie.
Infine, meritano un discorso a parte i piatti tipici locali, molti a base di maiale come la polenta con le spuntature, le braciole, la panonta (pane e ventresca arrostita), la pizza rossa (di granturco) con gli sfrizzoli (grasso di maiale); oppure (minestre preparate con legumi e patate coltivati lungo il fiume: sagne e fagioli, fagioli con le cotiche, pasta e “petate”; una prelibatezza è costituita dai “mmanduluni” grossi fagioli bianchi, ottimi in umido con le salsicce o in bianco con olio e aceto; e per finire, le patate sotto al coppo con la ventresca o cucinate in altro modo per gli gnocchi o contorni; nella tarda primavera si può preparare una gustosa zuppa di olatri (spinaci selvatici) e quando ci sono le giuste condizioni climatiche, con i funghi si preparano fettuccine ai porcini o al sugo di galletti.