Passare dalla natura alla cultura è un attimo se si viaggia in auto (14 km per circa 22 minuti di strada). La tappa successiva è infatti Guernica, resa celebre dal famoso dipinto e, in effetti, sviluppatasi attorno al culto per Picasso. Oltre a musei e a palazzi dedicati alla ricostruzione storica del bombardamento tedesco durante la guerra civile spagnola, lo stesso che ispirò il fondatore del cubismo, nella piccola e graziosa cittadina dei Paesi Baschi si possono trovare anche graziosi giardini e monumenti importanti come la Casa de Juntas, sede del governo Basco e simbolo della democrazia moderna.
Tornando a Picasso, non vi aspettate di vedere l’originale di Guernica, esso come noto si trova a Madrid, ma un monumentale mosaico a grandezza naturale rappresenta comunque una buona riproduzione oltre che l’ultima meta al termine di una gradevole passeggiata tra le stradine della città.
Dato che per visitare Guernica, in effetti, basta un pomeriggio, con altri 30 minuti di auto la sera si può cenare a Lekeito, un paesello di appena 7mila abitanti la cui civiltà millenaria (oltre 30mila anni) si è sviluppata attorno al mare. Il popolo, formato soprattutto da navigatori, pescatori, avventurieri e ristoratori, è particolarmente accogliente soprattutto durante le feste di paese tra cui San Pedros (29 giugno-1 luglio) e San Antonlines ( 1-8 settembre). Tra le attrazioni da segnalare infine il Faro de Santa Catalina, affascinante sia per i più piccoli che per gli adulti.
All’indomani sveglia presto perché in programma c’è un’altra grande città: San Sebastián che, in effetti, rappresenta la meta ideale anche per trascorrere un piacevole weekend. Il punto forte della località sono i belvederi, dove si incontrano spesso coppie di innamorati o allegre combriccole di amici che chiacchierano sorseggiando una birra al cospetto di surfisti e delle onde che si infrangono, ora contro una scogliera ora sulla spiaggia.
L’atmosfera, nelle piazze, sul lungomare e lungo le “passeggiate”, è allegra e travolgente per via dello spirito dei cittadini, dei numerosi turisti e della presenza degli artisti di strada, alcuni dei quali davvero incredibili. Al termine di una prima lunga esplorazione del centro (ne vale veramente la pena), le cose da fare possono essere moltissime: si può prendere la funicolare, raggiungere la parte alta della città e divertirsi al Parque de Attraciones, andare all’acquario dove in una lunga galleria trasparente nuotano dei veri e propri mostri degli abissi oppure prenotare una gita fuori porta per raggiungere l’isola di Santa Clara a bordo di una suggestiva barca dal fondo di vetro.
Quanto alla cena, i baschi le chiamano pinchos o pintxos ma altro non sono che le tapas, le stesse che abbiamo imparato a conoscere nei vari viaggi in Spagna con qualche aggiunta o variazione; le propongono un po’ tutti i locali e guidesmart le consiglia vivamente in quanto leggere, economiche e gustose.
Dopo aver percorso tanti chilometri, come non allungarsi ancora un po’ per raggiungere il confine? Peraltro, attraversare la linea invisibile che separa Spagna e Francia è un’esperienza quasi folcloristica tanto che, solo l’idea, attrae ogni giorno centinaia di turisti. Quella linea invisibile, infatti, è costituita dal fiume Bidasoa, nel comune di Hondarribia, che separa le due nazioni prima di immergersi nel mar Cantabrico.
I visitatori amano infatti salpare il corso d’acqua noleggiando una canoa o un pedalò, per sentirsi, forse un po’ scioccamente, in Spagna ed in Francia contemporaneamente. Oltre al quartiere costiero, La Marina, popolato da case coloratissime e ampie aree pedonali, Hondarribia vanta anche una fortezza, palazzi storici, case nobiliari e un eremo che accoglie migliaia di pellegrini in processione in occasione della festa patronale a inizio di settembre.
Unica tappa francese al termine di un lungo tour spagnolo è l’incantevole Saint Jean de Lux, un vero e proprio gioiellino della costa settentrionale francese con il suo piccolo centro e le sue ampie spiagge, attrezzate di ogni comfort. Appena si entra in città, si viene travolti dall’atmosfera turistica che anima la cittadina e si finisce inevitabilmente per fare shopping, acquistare souvenir o sedere in uno degli innumerevoli locali che propongono le tipiche insalate francesi, gelati e dolci a volontà.
Per chi ha ancora qualche giorno di tempo, o ha già prenotato il volo di ritorno in Francia, vale la pena spingersi fino a Bayonne o a Bordeaux ma, per chi ha a disposizione poco più di una settimana, è bene preparare le valigie e prendere congedo dal mar Cantabrico anche perché il tour appena proposto è tutt’altro che rilassante!