Budapest

Di notte, di giorno, da Buda, da Pest, da un battello che solca le acque del Danubio o dalle colline Gellert: ogni scorcio della capitale dell’Ungheria è proprio come quello di una cartolina e merita di essere immortalato. D’inverno, con le guglie e i ponti innevati, o d’estate, con i giardini in fiore, BudapestMaps-icon-small ha un fascino tutto suo che la rendono una città perfetta per un weekend romantico o per una quattro giorni con gli amici.

Alcuni dei mezzi pubblici sono tanto antichi da rappresentare essi stessi un’attrazione eppure, nonostante l’età avanzata, sono puntuali ed efficienti come pochi. Utilizzarli tutti è un po’ come ripercorrere la storia della città: dalla vecchissima metro 1 (la gialla), con le sue stazioni piastrellate e i vagoni microscopici, passando per la 3 (la blu), apparentemente obsoleta eppure estremamente funzionale, e la 2 (la rossa), moderna quanto quelle delle altre capitali europee, per arrivare infine alla linea 4 (la verde), appena ultimata e considerata all’avanguardia al livello internazionale sia dal punto di vista tecnologico che artistico.

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Il Ponte delle Catene

Una quinta linea, che sarà viola, è ancora in fase di progettazione e con buone probabilità correrà lungo il Danubio costeggiando l’isola MargheritaMaps-icon-small.

Autobus e tram sono altrettanto funzionali e, se si ha poco tempo a disposizione, sono la soluzione ideale per ammirare la metropoli nella sua interezza e per passare da Buda a Pest e

Il Ponte della Libertà
Il Ponte della Libertà

viceversa, fino al 1873 due città separate. Per la maggior parte dei turisti, la soluzione ottimale per il trasporto pubblico è quello del biglietto da 72 ore che costa poco meno di 13 euro (circa 4mila fiorini ungheresi) e consente di prendere qualunque tipo di mezzo, addirittura fino all’aeroporto. Alle stazioni non ci sono i tornelli ma non cercate di fare i furbi perché i controlli sono capillari e le multe salatissime. La città, che conta poco più di un milione e mezzo di abitanti, non è grandissima ma è comunque ricca di attrazioni per cui la soluzione migliore è sicuramente quella di esplorarla procedendo per quartieri.

 

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Chiesa di Mattia

Palazzo realeMaps-icon-small e città vecchiaMaps-icon-small – Partendo da Clark Adám térMaps-icon-small, in corrispondenza del celeberrimo Ponte delle cateneMaps-icon-small (il più antico della città e inizialmente l’unico a collegare Buda e Pest), ci sono vari modi per raggiungere la parte antica della città: con il Sikló, una funicolare il cui costo per un brevissimo tratto è però di 6 euro a testa, con l’autobus 16, che parte dal Burger King alla fermata della metro 2 Széll Kálman tér, oppure con una lunga e salutare camminata fermandosi, di tanto in tanto, ad ammirare lo strepitoso panorama. L’enorme complesso del Palazzo Reale è stato raso al suolo e ricostruito almeno una dozzina di volte nel corso degli ultimi sette secoli arricchendosi, intervento dopo intervento, di storia, arte e cultura. Oggi ospita due importantissimi musei, la biblioteca nazionale e un gran numero di statue. Solo la visita di queste attrazioni richiederà una giornata intera ma se non siete amanti di storia e cultura, potrete sempre visitare il Labirinto del Castello di Buda, un suggestivo dedalo di grotte e cunicoli in cui si narra fu imprigionato Dracula, o proseguire fino a raggiungere la Chiesa di Mattia CorvinoMaps-icon-small e il Bastione dei pescatoriMaps-icon-small.

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Il Bastione dei Pescatori

Quest’ultimo, che prende il nome dai pescatori incaricati di difendere quel tratto di mura nel Medioevo, in effetti è stato costruito nel 1905 dall’architetto Frigyes Schulek (lo stesso della chiesa), come piattaforma panoramica. L’intera Collina del Castello, un altopiano perimetrato da antica e possenti mura di oltre un chilometro che domina l’intera città, fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Nella striscia di terra tra il Danubio e la collina, sorge infine la Città dell’Acqua, un gentile ricordo dei turchi che, durante gli anni della dominazione, costruirono decine di bagni pubblici, ancora oggi utilizzati e ormai divenuti parte integrante delle tradizioni di Budapest.

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