Il piatto tipico più conosciuto è sicuramente la paella ma c’è anche chi torna in Spagna, più e più volte, soltanto per ordinare e rivivere tutto il gusto delle inimitabili tapas. Dietro queste cinque lettere, sbandierate sui cartelloni pubblicitari di ristoranti e locali di mezza penisola, spesso si nascondono brutte fregature che vi insegneremo a scovare. Innanzitutto rifuggite dai menù fissi: se da una parte il prezzo in bella vista suggerirebbe un “affare sicuro”, dall’altra è quasi certo che vi rifileranno cibo di seconda scelta che nulla ha a che vedere con le autentiche tapas. In secondo luogo cercate localetti leggermente fuori mano o, comunque, non sulle vie principali delle città più turistiche. La Spagna è una nazione piuttosto economica, non soltanto per quanto riguarda il cibo, per cui, pur non optando per un menù fisso, le possibilità che lo scontrino finale sia da capogiro sono davvero poche. Detto questo, ci sono almeno cinque o sei varietà di tapas, letteralmente stuzzichini tipici della cucina spagnola, che meritano di essere scelti dal menù.
In cima alla lista ci sono sicuramente i pimientos de padron, singolari peperenconi non piccanti, saltati in padella con del sale grosso. Oltre ad essere squisiti, fanno venire una gran voglia di cerveza (birra), ed è anche per questo se vengono serviti in abbondanza sia durante gli aperitivi che a cena. La tradizione vuole che i commensali si servano uno alla volta, fino a esaurimento della pietanza e fino a quando non venga “pescato” il peperoncino piccante. Spesso nei bar o nei pub può capitare che nessuno dei pimientos sia piccante ma, nelle buste acquistate al supermercato, la sorpresa è assicurata.
Al secondo posto c’è sicuramente la tortilla, l’unica ed inimitabile frittata di patate e cipolle che, come tratto di riconoscibilità, ha quello di essere alta almeno 3 centimetri. A seguire, vale la pena di ordinare anche una porzione di papas bravas, né più né meno delle nostre patate novelle se non fosse per le salse (le più comuni sono quella bianca all’aglio e quella rossa alla paprika piccante). A seconda del condimento, potrete poi decidere se assaggiare boquerones oppure anchoas, in entrambi i casi si tratta di acciughe, ciò che cambia è soltanto il condimento (con aceto oppure senza). Per chiudere la top five delle tapas, non può infine mancare del pane con del jamon serrano o con del lomo, due affettati iberici doc che è assai difficile trovare in altre parti del mondo. Nel primo caso, come noto, parliamo di una specialità pregiatissima di prosciutto crudo mentre il lomo è una sorta di arrosto di maiale praticamente introvabile in Italia.
A parte questi cinque classici, ogni locale si può sbizzarrire a servire le tapas (o i pinchos) più svariate: dalle albondigas (polpette) ai formaggi tipici spagnoli (chesos), passando per l’insalata russa che, forse impropriamente, rientra assieme alle altre nella categoria degli stuzzichini iberici. Poi, naturalmente, essendo la Spagna una nazione a forte vocazione turistica, vengono considerate tapas anche tutte le prelibatezze ittiche tipiche dell’una o dell’altra località costiera come le cozze gratinate o le tartine di salmone.