ArezzoMaps-icon-small, la città de “La vita è bella”. Una città da Oscar, location del film di Roberto Benigni che in tutto il mondo ha fatto sorridere, emozionare e commuovere fino alle lacrime.

La fama di Arezzo è spesso però ingiustamente “oscurata” da Firenze, PisaMaps-icon-small e SienaMaps-icon-small, ma quella che viene considerata la Cenerentola della Toscana, non deve essere ritenuta una meta turistica secondaria, anzi. Arezzo si presenta al turista come città accogliente, pulita e dalle belle atmosfere: storia, arte ed enogastronomia.

Un centro storico da poter visitare comodamente a piedi senza incappare nel caos di turisti che invece affollano le altre città d’arte toscane. Da Piero Della Francesca a Giorgio Vasari: dagli affreschi della Basilica di San FrancescoMaps-icon-small, al Duomo di San DonatoMaps-icon-small, fino al loggiato di Piazza GrandeMaps-icon-small e la Casa Museo dello stesso VasariMaps-icon-small.

Un centro storico che è un gioiello dell’arte gotica e rinascimentale, piacevole da irare in ogni suo angolo percorrendo vicoli e stradine che giungono su ariose edDSCN5486 ampie piazze centrali. E proprio ogni primo sabato e domenica del mese, Piazza Grande accoglie un immenso mercato dell’antiquariato con venditori e appassionati provenienti da tutta Italia.

Ce n’è per tutti i gusti, e per tutte le tasche: dagli esperti compratori d’arte ai semplici curiosi. Tutti accomunati dalla voglia di portarsi qualcosa di antico a casa propria. Una Fiera Antiquaria che ha più di mezzo secolo e che prosegue ancora oggi con grande consenso di pubblico. Due volte l’anno, invece, si svolge la Giostra del Saracino: la Giostra di San Donato il penultimo sabato del mese di giugno in notturna e la prima domenica del mese di settembre si svolge la Giostra di settembre quando Piazza Grande diventa lo scenario di questa antica competizione in costumi medievali. I cavalieri dei quattro quartieri cittadini devono contendersi lo scudo del “Buratto” colpendolo con una lancia, senza però farsi colpire dal fantoccio del Saracino. La giostra rievoca, ovviamente il periodo in cui ci si allenava contro l’eventuale invasione dei “Mori”, diventando nei secoli una rievocazione storica.

DSCN5495Una terra, baciata dal sole e da una natura che ha donato ad Arezzo verdeggianti colline dove abbondano vigneti. Un tour da non perdere è quello delle “vie del vino”. Girare per le cantine vinicole provando sul posto la vasta qualità del vino prodotto ad Arezzo e dintorni.

La cucina invece è soprattutto a base di carne, formaggi, verdure e vino buono. Da provare anche la cosidetta “cucina povera”: con crostini con i fegatini e gli affettatti del Casentino; come primi piatti non deluderanno le aspettative, le pappardelle con la lepre o al sugo di “ocio” (oca o pollo), gli gnocchi con ricotta e spinaci, o i pici toscani con vari condimenti.

Tra i secondi segnaliamo la carne di Chianina, il muso del vitello condito con spezie e pomodoro, una variegata scelta di formaggi tra cui l’abbucciato fiorentino. Chiudiamo in bellezza col dolce tipico di ossia il Gattò aretino, tronchetto di Pan di Spagna bagnato con cioccolato e alchermes. Abbondano le strutture ricettive. Nel centro storico e nelle sue immediate vicinanze troviamo circa 50 tra hotel, B&B ed agriturismi.