Una città sommersa di epoca romana chiamata Neapolis, fondata nel 413 avanti Cristo, è stata scoperta da archeologi sardi, tunisini e algerini, che dal 2 al 15 luglio scorsi hanno partecipato a una missione archeologica sotto il mare del Golfo di Hammamet in Tunisia. La spedizione finanziata dal Consorzio Uno per gli Studi universitari di Oristano è la nona di una serie cominciata nel 2010.
Ad Oristano gli archeologi Raimondo Zucca e Pier Giorgio Spanu del Dipartimento di Storia, Scienze dell’uomo e della Formazione dell’Università di Sassari e il professor Mounir Fantar, dell’Institut National du patrimoine di Tunisi, hanno spiegato che quella individuata già nelle precedenti missioni e ora ampiamente documentata è una sorta di zona industriale della già ben nota Colonia Iulia Neapolis, ed è caratterizzata dalla presenza di un gran numero di vasche dove si procedeva alla salagione di grandi quantità di pesce (in particolare sardine ma anche piccoli tonni).
La città con il suo reticolo di cardi e decumani si estende per una ventina di ettari, sprofondata per effetto di un terremoto, e sembrerebbe quasi identica alla città descritta nel IV secolo dopo Cristo. (ANSA)