Una moltitudine di verde e campi avvolgono una particolarissima struttura medievale, il cui cuore è un’asimmetrico centro storico, teatro di
appuntamenti fenomenali come l’ “Eurochocolate”, “Festival internazionale del giornalismo” e l’ “Umbria Jazz”. Stiamo parlando del capoluogo umbro, Perugia, dove gli scenari della natura dipingono gran parte della bellezza ed il resto è affidato ad una mano dell’uomo che nei migliaia di anni di storia ha lasciato suggestive tracce.
Più o meno la medesima impressione che Charles Dickens doveva aver avuto con la sua visita in Italia che lo portò a scrivere nel suo diario di viaggio, pubblicato come “Pictures from Italy” nel 1846 ( noto anche come “Impressioni italiane”): “Perugia, munita di grandi mezzi di difesa dalla natura e dalla mano dell’uomo, e che sorge imporvvisamente su un’altura dalla pianura dove le montagne viola si confondono con il cielo lontano, splende di colori sgargianti nel suo giorno di mercato”.
La città del Grifo è certamente profondamente dinamica e giovanile, in quanto sede universitaria e, proprio per questo, in grado di assimilare anche il carattere di eterogenea multietnicità che le deriva dalla sede dell’ Università per Stranieri, la più antica istituzione italiana impegnata, fin dal 1921, nell’attività di insegnamento, ricerca e diffusione della lingua e della civiltà italiane.
Di contro all’apperente freneticità dei ritmi universitari, c’è una dimensione che va vissuta con molta calma, passeggiando lentamente per tutte le strade e le stradine che permettono, così, di im
mortalare l’anima di ogni angolo e dei grandi spazi: via dell’Acquedotto, via dei Priori, via Sant’Antonio da cui guardare le mura medievali o quelle etrusche di via Cesare Battisti. Poter poggiare gli occhi sulla “Fontana maggiore”, gli interni di “Rocca Paolina”, l’ “Arco etrusco”; o ancora su i tanti palazzi come quello “dei Priori”, “Gallenga Stuart”,
“degli Oddi”, “del Capitano del Popolo”, “Cesaroni”. C’è addirittura un castello, fuori dalle mura, il Castello Antognolla: un antico maniero alle pendici di Monte Tezio, che sembra rimandarti ad una dimensione fiabesca.
Le architetture religiose, d’altronde, non scarseggiano, tra cui ci sono il Tempio di Sant’Angelo, Duomo di San Lorenzo, la Basilica di San Domenico, la Chiesa di San Filippo Neri ed il complesso di San Bevignate, risalente al XIII secolo e recante un ciclo pittorico affrescato di estrema importanza per la storia dei Templari. E poi il meraviglioso affresco di Raffaello e Perugino nella Cappella di San Severo è da non perdere.