Sant’Elia Fiumerapido

Sant’Elia FiumerapidoMaps-icon-small, paese nato sull’acqua e dell’acqua porta il nome. L’attuale borgo, sorto intorno all’anno mille nell’ambito dell’organizzazione dei territori da parte dei monaci di Montecassino con l’aiuto dei monaci Basiliani di S. Nilo, conserva tracce evidenti della precedente dominazione romana.

La città di Casinum doveva tantissimo al territorio di S. Elia Fiumerapido. Di fatti, in età neroniana, si provvide alla

Sorgente di campo - Pic: Dante Sacco
Sorgente di campo – Pic: Dante Sacco

costruzione del grande acquedotto che dalla località Campo, presso Valle Luce, portava l’acqua nella città romana di Casinum presso il teatro romano. A testimoninza di ciò è ancora oggi possibile vedere a Valle Luce i resti dell’acquedotto, che costeggiano gli altri resti dell’imponente cinta fortificata megalitica di monte Cierro.

Mentre nella chiesa dell’Olivella si trova esposta l’iscrizione del prefetto dei fabbri, un ingegnere, Marco Obultronio Coltello che progetto è verificò in corso d’opera i lavori dell’acquedotto.

Ponte-Lagnaro - Pic: Dante Sacco
Ponte-Lagnaro – Pic: Dante Sacco

Il territorio ci racconta ancora tanto della sua storia e dell’importanza delle strade che l’attraversavano. Non a caso al confine con Cassino si trova ancora intatto il ponte Lagnaro che un tempo scavalcava il Rapido. Oggi emerge solitario tra il grano ed i papaveri mantenendo il ricordo del fiume che per un terremoto cambiò addirittura il corso.

Non bisogna lasciare S. Elia senza aver visitato le sue chiese soprattutto quelle affrescate tra le quali spiccano S. Maria

Lunetta della chiesa Santa Maria Maggiore-Pic: Dante Sacco
Lunetta della chiesa Santa Maria Maggiore-Pic: Dante Sacco

Maggiore, Ognissanti e la Madonnella. In una sola mattinata si può godere dell’arte della scuola Giottesca e delle immagini devozionali cinquecentesche.

Tra i Santi rappresentati troviamo S. Eligio, santo rappresentato con il ferro di cavallo in mano e protettore dei carrettieri e dei maniscalchi. Non è un caso che l’importante arteria stradale che attraversa S. Elia sia la Sferracavallo.

Sant'Elia-Fiume-Rapido-cabernet
Vitigno Cabernet – Pic: Dante Sacco

Come dimenticare che S. Elia Fiumerapido rientra nella perimetrazione del cabernet Atina DOC e le colline sono stupendamente impreziosite dai vigneti a spalliera quasi a mantenere vive le parole del Castrucci che nel 1600 così’ scriveva: « …vaghi e ameni colli pieni di arboreti, e vigne, e altre piante, che portano copiosi e delicati frutti e soavissimi vini… ».

L’azienda principe nel territorio è la cantina dei Vigneti Iucci che dal 1910 perpetuano l’arte del vino. Un buon viaggio non può non finire nella giusta locanda perciò si ricorda la trattoria la Cuminella dove poter assaggiare i ravioli ripieni del broccoletto santeliano. Un’altra eccellenza che si sperà possa essere riconosciuta come prodotto tipico cresciuto grazie all’acqua della Valle del Rapido.